°°°° 6 febbraio 2021 GIORNATA DI STUDIO AL RIDOTTO °°°°
domenica 7 febbraio 2021
6 febbraio 2021 > 29° "Dies Natalis" di padre Turoldo
venerdì 5 febbraio 2021
Mons. Nicola Borgo ha pubblicato un nuovo articolo su padre Turoldo sul quotidiano friulano "Il Messaggero Veneto" del 1 febbraio 2021
mercoledì 30 dicembre 2020
30 dicembre 2020 >> Nuovo articolo di mons. Borgo su padre Turoldo.
giovedì 24 dicembre 2020
25 dicembre 2020 _ NATALE _ AUGURI
IL RIDOTTO augura un Buon Natale e un Felicissimo 2021, con questa ‘Natività’ realizzata dal lapicida Antonio Bassini, tra il 1525 e il 1528, nell’antica Pieve di San Martino a Vito d’Asio (PN).
Nicola Borgo e Giorgio Ganis
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In fondo al ‘Parco Turoldo’ a Coderno, nella pedemontana pordenonese, si vede un paesino, a quota 500 metri, Clauzetto. Alla sua destra, nascosto dagli alberi del cimitero, c'è Vito d'Asio e, a metà strada, l’antica Pieve di San Martino.
Nell’interno c’è l’altare maggiore in pietra con, nel centro, la scena della Natività. L’altare, restaurato alcuni anni fa, è uno dei più monumentali del Friuli.
L’artista, Giovanni Antonio Bassini, più noto con il nome di Pilacorte, proveniva da Carona, un paesino sopra il monte Salvatore, nel mezzo dellago di Lugano, nella Svizzera italiana.
Visse tra il 1455 e il 1531 e si stabilì per un lungo periodo con la sua famiglia a Spilimbergo.
Era uno degli artisti arrivati in Friuli nei due secoli seguiti alla conquista da parte di Venezia del1420, che erano chiamati “ceresiani”, da “Ceresio” che è il nome latino del lago di Lugano.
A Clauzetto, nella chiesa di San Giacomo, nel 1523, aveva scolpito un’ancona in pietra e, agli inizi del 1500, una pila dell'acqua santa per la chiesetta di Santa Giuliana, a Coderno, all'ingresso est del paese.
giovedì 26 novembre 2020
26 Novembre 2020 _ In ricordo di GIACOMINA DE MICHIELI
In ricordo di GIACOMINA DE MICHIELI
La scorsa settimana è morta GIACOMINA DE MICHIELI, amica e collaboratrice del Ridotto. Riportiamo una breve biografia tratta dall’articolo di Pierina Gallina pubblicato sul quotidiano “Il Messaggero Veneto”, 21 novembre 2020, pag. 38:
«Giacomina "Mine" De Michieli, 78 anni, scrittrice molto nota nel suo Friuli, viveva nella frazione di Sant'Odorico di Flaibano. Giacomina ha sempre coltivato la passione per la scrittura, per la lingua friulana, … la scrittura, per lei, è sempre stata una necessità, …
Al suo attivo, ha la pubblicazione di tre libri di poesie, in Koiné, "Satul" (Scrigno) nel 2001, con Pietro Zuzzi, pittore, "Pieris e pinsirs" con Dorino Pettoello, mosaicista, e tre di racconti: "Amor cence confin, La Contessine, La Liende dal bosc", con cui ha vinto il primo premio a Buia. Inoltre, "E se fosse vero?" e sette pezzi teatrali, messi in scena dalla compagnia di Lestizza.
Ha collezionato numerosi primi premi in concorsi letterari nazionali. L'ultimo al quale ha partecipato, nel 2018, risultando prima classificata, è stato a San Giorgio di Nogaro.
Si è dilettata anche con racconti gialli, vincendo il premio di
Spilimbergo con "Une
muart meretade".
Ha tradotto il libro di Padre David Maria Turoldo "Mia terra, addio" in "Tiere me, mandi". »
Dal volume “SATÛL – Poesiis”, edito da Campanotto nel 2001, riportiamo (tradotte dal friulano) alcune frasi della prefazione scritta da Angelo Michele Pittana (Agnul di Spere) e la poesia su padre Turoldo, scritta in friulano e tradotta a fianco in italiano.
«Cosa è la poesia? … ogni poeta ha una voce tutta sua, che è anche legata con la lingua “che sente dentro”, dunque con l’identità del suo popolo: il poeta è in qualche modo lo storico della sua gente; non sempre dei fatti della sua gente, ma della sua anima.
Questo “Satul” (Scrigno) di Giacomina De Michieli merita il suo titolo, che fa pensare a un tesoro nascosto, prezioso … è qualcosa di nuovo, ma è anche ben dentro il sentiero della nostra maniera di realizzare immagini letterarie, è un libro sincero, con una spontaneità che ci prende, …»
domenica 22 novembre 2020
22 novembre 2020 >>> Padre Turoldo compie 104 anni.
Nicola Borgo, ha scritto per il quotidiano locale un articolo su padre Turoldo, in occasione del suo 104° compleanno.
Purtroppo è stato pubblicato in ritardo e con pesanti tagli (1\4 del testo!).
Pubblichiamo dunque solamente i titoli del giornale di lunedì 23 e, sotto, l'articolo integrale.
sabato 12 settembre 2020
sabato 12 settembre 2020_"LA LOGGIA DEL RICORDO"
LA LOGGIA DEL RICORDO
Questa la trasformazione effettuata al ‘Ridotto’ di Coderno nella loggia pilastrata (‘lòbie’, in lingua friulana) tra il ‘Parco Turoldo’ e il giardino interno verso l’auditorium.
Il materiale eterogeneo confusamente accatastato nel corso degli anni è stato semplicemente ordinato, in un angolo, ed è ora diventato vivo e parlante.
Chiamarlo ‘museo’, ossia ‘luogo delle muse’, è esagerato, visto le dimensioni, e dunque lo abbiamo definito ‘Loggia del ricordo’: ricordo del luogo, della civiltà rurale di più di cent’anni fa, della vita di padre Turoldo, ma anche di don Nicola Borgo e di altri.
Tutti gli oggetti raccolti hanno una loro specifica storia, che ora ci ‘ricordano’, letteralmente perché richiamano il cuore e lo coinvolgono; cuore, che è sempre stato ritenuto la sede della memoria.
Sono attrezzi e oggetti di un tempo definitivamente scomparso: della vita contadina, di quella quotidiana e anche di quella religiosa. Sono parti di bardature e di collari dei cavalli e dei buoi, catene per gli animali da tiro, parti in legno dei carri e una ruota sempre in legno di un carro della famiglia di Turoldo, uno sgrana-pannocchie, una pompa a zaino in rame per irrorare il solfato, un tino, una vasca in rame per l’acqua calda di uno ‘spolert’, una grande sega da boscaiolo con una grande ascia, parti di lampadari importanti, un divanetto in vimini, il battistero in pietra e rame della chiesa provvisoria realizzata da don Borgo nella nascente periferia ovest di Udine a metà anni 1960, due anonimi e rustici mosaici che ritraggono padre Turoldo, …