La casa Turoldo a Coderno diventa centro di spiritualità
SEDEGLIANO.
Si chiama 'Il Ridotto" ed è il nuovo centro culturale e spirituale di Coderno di
Sedegliano.
Ha ospitato l'altro pomeriggio il convegno sul tema Spiritualità? Interrogativi, riflessioni, prospettive, giunto alla 17.ma edizione.
Dopo il recupero della casa natale del frate-poeta, a opera dell'amministrazione comunale e dell'associazione che porta il suo nome, ora anche l'abitazione ristrutturata della famiglia Turoldo in piazza Cavour 4 (piazza della chiesa) diventa sede di un centro di aggregazione.
L'obiettivo dell'associazione (nel quale si inseriscono anche i temi dell'incontro) è di stimolare la ricerca culturale e spirituale per diventare punto di riferimento che raccolga le istanze con lo spirito di servizio che ha caratterizzato la vita di Turoldo.
L'edificio che ospita 'Il Ridotto" ha a disposizione un'aula per le riunioni, una biblioteca–archivio, un luogo per la refezione, alcune camere per l'ospitalità e uno spazio raccolto all'aperto.
Il saluto di Mara Del Bianco, assessore di Sedegliano, ha aperto il convegno. Sono seguite la presentazione da parte del presidente dell'associazione mons. Nicola Borgo e le note introduttive di Filiberto Battistin, Roberto Grison, M.C. Lusiani insegnanti del Liceo Copernico di Udine i quali hanno fornito cenni sulla percezione della cultura corrente sul tema della spiritualità. Il professor Gianpaolo Gri ha poi proposto un'analisi socio-antropologica sulla spiritualità in Friuli mentre l'arcivescovo emerito Alfredo Battisti ha raccontato, con accenti bellissimi, dell'esperienza fatta in un trentennio d'episcopato nelle nostre terre. Infine il priore delle Grazie, Cristiano Cavedon, ha parlato della spiritualità di David Maria Turoldo, friulano, servo di Maria e cittadino del mondo.
Gli interventi si sono susseguiti secondo un punto di vista scientifico, pastorale e personale esaminando interrogativi, riflessioni e prospettive. La domanda più importante è stata affrontata dal professor Gri il quale ha sottolineato come ci sia la necessità di ricerche qualitative che rendano meglio conto dei mutamenti specifici avvenuti in Friuli in questi ultimi anni dopo il terremoto. Rivedere dunque i fondamenti e le contraddizioni che possono in qualche maniera configurare una nuova spiritualità diventa essenziale.
L'arcivescovo Battisti ha diviso il periodo dagli anni Settanta in vari 'momenti". Quello che precede il terremoto del 1976 è legato soprattutto alla tradizione e privo di novità. Battisti ha affermato che i friulani vivevano in un tessuto sociale uniforme, sostanzialmente statico dal punto di vista ecclesiale. C'era, allora, un'attenzione abbastanza viva verso la tradizione cristiana di Aquileia. Tutto questo fu cambiato dalla tragedia del sisma che sconvolse anche la fedetradizionale ponendo urgenti interrogativi. Il benessere innescato dalla ricostruzione lasciò forti perplessità, crescendo il consumismo e diminuendo il valore della vita: ciò ha messo in crisi la famiglia favorendo pure la diffusione delle droghe fra i giovani. «Il Friuli è geograficamente lo stesso - ha detto Battisti - ma il suo popolo forse sta perdendo l'anima».
Cristiano Cavedon, priore delle Grazie di Udine, ha infine illustrato con particolare attenzione la spiritualità di padre Turoldo il quale trasse i suoi contenuti dalla tradizione popolare friulana. La radicalità del frate servita fu vissuta come fedeltà e libertà, aprendosi nello stesso tempo ai problemi degli oppressi e dei poveri del mondo. «Tu che eri, Friuli, il paese raro della meglio gioventu: mio Friuli ritorna a essere la terra che il mondo con invidia amava». Il passo della 'salmodia per la gente fedele del mio Friuli" di Turoldo sembra echeggiare tra le pareti della casa contadina dove lui è vissuto, che ora si è nuovamente aperta nel segno della spiritualità.
Maristella Cescutti
13 aprile 2008
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
La festa dell'inaugurazioe è stata fatta il 29 giugno, in occasione dei 50 anni di sacerdozio di Nicola Borgo (vedi post di luglio 2008).
Queste le fotografie realizzate da Roberto Giorgini