Padre David Maria Turoldo
IL DRAMMA È DIO
Essere nuovi come la luce a
ogni alba
come il volo degli uccelli
e le gocce di rugiada:
come il volto dell’uomo
come gli occhi dei fanciulli
come l’acqua delle fonti:
vedere
la creazione emergere
dalla notte!
Non vi sono fatti precedenti:
non parlate di millenni
o di giorni o di altri
millenni.
Né creatura alcuna correrà
il rischio di essere sazia:
principio altro principio
genera
in vite irripetibili
come le primavere.
Io debbo essere un segno mai
visto
ipostasi del non visto prima,
goccia consapevole o perla
della notte,
il lucente attimo d’Iddio
che per me solamente
così si riveli e comunichi.
Unico male l’abitudine
e la scelta tragica:
discorrere invece che intuire.
E la mente si popola di idoli
e il cuore è un deserto
lunare:
solo la Meraviglia ci potrà
salvare
aprendo il varco
verso la Sostanza.
Allora il medesimo silenzio
dell’origine
nuovamente fascerà le cose,
o eromperà – uguale
evento – il canto.
da “Il dramma è Dio”, Rizzoli 1992
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