mercoledì 25 gennaio 2012

6 febbraio 2012_20 °anniversario della scomparsa di David Maria Turoldo_Ricordo di Nicola Borgo


L'ideale di tutta la mia vita
fu quello di servire e testimoniare
tanto da fratello di chi crede
quanto da fratello di chi cerca.

    D. m. Turoldo


David m. Turoldo ci ha lasciati il 6 febbraio 1992. Quest'anno 2012 è il 20° della sua scomparsa.

Sono responsabile di un piccolo centro di riflessione sulla sua persona e sulla sua testimonianza.
Durante quest'anno, possiamo, con incontri specifici, scoprire la sua interiorità, radice prima della sua preziosa esperienza? Essa si nutriva della Parola di Dio (antico e nuovo testamento) si solidificava nella celebrazione liturgica, si rendeva credibile nella prassi della carità. Sono le dimensioni irrinunciabili di un'efficace riferimento alla sua persona e possono stimolare in positivo il nostro quotidiano.

A chi ci crede e vuole provare con continuità, propongo un incontro ogni sabato, dalle 16 alle 18, al centro Il Ridotto, piazza Cavour 4, in Coderno di Sedegliano, iniziando da sabato 11 febbraio p. v.

Il RIDOTTO è la casa della famiglia Turoldo dove anche David incontrava i genitori e i fratelli. 
È stato preparato strutturalmente per incontri culturali e spirituali. Si sta allestendo anche un parco letterario, a memoria tematica presente e futura.
La proposta è aperta ad ogni istanza personale. Di fatto, si deve in qualche modo incominciare. Ritengo però che la sua casa sia il luogo più vero, psicologicamente ed affettivamente più autentico. 

Il sabato è certamente un “vuoto” da riempire. Per chi crede è forse il momento più opportuno, comunque ogni proposta è ben accetta.

Ma... per incominciare: chi era David m. Turoldo? Propongo come stimolo una sua poesia. Ciò che la sua parola (poesia, saggistica, esortazione, commento agli eventi ecc...) suscita in ciascuno di noi è parte essenziale del nostro essere insieme.
Ogni settimana mi impegno a fornire degli spunti concreti, che possono suscitare necessarie comunicazioni.
David m. Turoldo appartiene nativamente e progettualmente alla sua gente; così egli affermava con forza.
Un grazie e un saluto sincero

Nicola Borgo


FA' DI ME UN FIUME

Fa’di me, Signore, un fiume
un fiume ampio, disteso,
che dal Monte si snodi flessuoso:

e poi si allarghi sulla pianura
e sfoci e ritorni a perdersi
dolcemente nel tuo mare.

Un fiume che raccolga tutte le acque
della tua divina Ispirazione,
le impetuose acque cui si dissetarono
i profeti, le calme
amate acque della Vergine e dei santi:
l’acqua della fonte zampillante…

E sia un unico fiume: il fiume
irrorato dal fiotto
ininterrotto di sangue e acqua
che scorre dalla ferita
sempre rossa del tuo costato.

E raccolga l’infinito sangue
che scende dagl’innumeri patiboli,
il pianto muto delle madri
dietro gli stendardi dei figli uccisi
- nuove icone sul mondo -,
in processione da capitale a capitale.

Sia così, Signore!

venerdì 27 marzo 2009

27-28 marzo 2009_CONVEGNO SU: "Poesia, spiritualità, impegno in p. David Maria Turoldo"

Due giorni a Coderno dedicati a Turoldo

da: "Messaggero Veneto" del 27 marzo 2009


SEDEGLIANO. 
  "Poesia, spiritualità, impegno in p. David Maria Turoldo" è questo il tema del convegno che si terrà oggi e domani a Coderno, con una serie di interventi organizzati dall'associazione culturale che porta il nome del padre servita e dal comune di Sedegliano.
  Continua così l'instancabile impegno di mons. Nicolino Borgo volto a mantenere vivo il ricordo di Turoldo nel suo nuovo spazio di piazza Cavour 4 denominato "Il Ridotto".

  Oggi alle 18 è prevista l'apertura della mostra dell'artista udinese Giovanna De Piero. "Lampedusa" è il titolo della rassegna le cui opere mettono in evidenza il dramma degli immigrati. 

  Nella parrocchiale di Coderno alle 20.45 sarà eseguito un concerto della Corale Casarsese diretto da Giorgio Molinari, al pianoforte-organo Luca Fabbro.

  Domani la giornata sarà dedicata a: 'Iniziai con i Salmi" di Turoldo con incontri dalle 15. 
  A seguire il prof. Paolo De Benedetti parlerà sul tema: "Il salterio nella vita e nella storia di Israele. Universalità e attualità"
  Giovanni Sesso interverrà su "congenialità tra i salmi e l'impegno religioso-civile di p. David"

  Dopo l'intermezzo musicale, il prof. Guerrino Maccagnan, interverrà su: 
"P. Turoldo e la scuola. Sconnesse memorie degli anni del liceo 1954-1957." 
  
Infine il regista di film e fiction Romano Remigio presenterà un'interessante documentario.


Maristella Cescutti



sabato 5 luglio 2008

29 giugno 1958 - 2008: NICOLA BORGO 50 anni da prete.


Fede, dubbi e delusioni i miei 50 anni da prete.
Parla don Nicola Borgo 

da: "Messaggero Veneto" del 5 luglio 2008



 Tutti attorno a don Nicola Borgo in un incontro aperto e sincero, ricco di suggestioni, di emozioni culturali e religiose. È avvenuto a Coderno per celebrare i 50 anni di presbiterato del sacerdote. 
  "Un incontro fra amici dove si dicono cose semplici e molto umane tenendo presente l'itinerario spirituale di padre David Turoldo e prospettando in futuro ulteriori approfondimenti". 
  Questo è stato l'accenno fatto all'inizio da don Borgo. La sua imponente figura, insieme alle sue profonde convinzioni, hanno avvolto e coinvolto portando al presente gli echi lontani della parola di Turoldo. Frammenti di affetto elargiti e ricevuti. 
  Nel Ridotto di Coderno di Sedegliano la voce di Borgo si innalzava ora flebile ora tonante in istanze, asserzioni, invocazioni, preghiere. 
  "Io finisco i miei 50 anni di sacerdozio e mi chiedo: sono stato davvero testimone di Cristo? La fede che oggi si affievolisce è una delle croci più terribili che porto dentro di me. Molto cattolici prima, molto atei poi. Si può essere fedeli a ritualità non comprendendone i contenuti?". 
  E ancora: "Le nuove generazioni non frequentano la chiesa anche se hanno buoni principi, in quanto non capiscono l'espressività sociale e collettiva dei contenuti attraverso la ritualità. Esiste un'attenzione alla realtà morale delle persone e meno attenzione alla realtà contemplativa". 
  E ancora: "Dove sei Chiesa? L'istituzione ecclesiale è sempre meno compresa, forse deve essere meno potere e sempre più servizio alla carità. Dove prevale la logica del potere si verifica sempre la tentazione a fare uso della violenza, anche nei rapporti in famiglia. L'ideale evangelico sarebbe una chiesa vera: è difficile pensare a una parrocchia che capitalizzi. Non posso pensare a una diocesi che capitalizzi. La gratuità è un vivere oltre la contrattualità. Questo è il Vangelo altrimenti sembriamo essere nella logica del Palazzo". 

  Nicola Borgo, anche insegnante e operatore culturale, è nato a Rivis di Sedegliano (UD) nel 1933. Ordinato sacerdote nel 1958, ha seguito studi di teologia e di pastorale liturgica a Padova e a Roma. Ha svolto il ministero a Paderno, Madrisio di Fagagna e a Udine, dove nel 1965 ha creato la parrocchia di Santa Maria Assunta. Parroco dal 1965 al 1989 ha accompagnato la nascita di viale Cadore e viale Leonardo Da Vinci: "Volevo - ha raccontato - che la parrocchia non fosse stazione di servizio ma comunità soggetto". 
  Don Borgo ha retto poi la cappella universitaria di San Cristoforo a Udine per 17 anni con esperienze nel colloquio europeo con Parigi, Vienna, Praga, Barcellona eccetera, per capire le esperienze cristiane nell'area popolare delle varie nazioni. "Questo è servito - ha spiegato - a convincerci che l'Europa nascerà se sarà accompagnata da valori spirituali e non solo da burocrazie e affari. Nel 1997 il colloquio europeo è stato celebrato a Udine al convitto Tomadini e la tematica consisteva su una riflessione teologico-pastorale dell'Evento di Emaus: l'incontro di Gesù con i discepoli privi di speranza attraverso il dialogo in cui Gesù è protagonista costituisce anche per il presente una via alla riscoperta della fede". 
  Don Borgo ha tradotto in friulano Lettera a Diogneto, il Vanzeli second Marc ed è stato insignito del premio Nadâl Furlan nel 2002. Per qualche anno ha commentato il Vangelo della domenica sul settimanale diocesano La Vita Cattolica e ha tenuto numerose conferenze. 
  Borgo ricorda come il suo solco sacerdotale abbia attraversato mutamenti importanti di vita nella nostra società: "La mia generazione, con i voti presi nel '58, ha vissuto il passaggio dalla scomparsa di Pio XII all'avvento di Giovanni XXIII. La prima realtà che ci ha investito è stata quella del Concilio Vaticano II che ci ha obbligato a rivedere la nostra formazione e i nuovi rapporti con il mondo: prima da sfuggire, poi per dialogare con lo stesso. Avevamo 25 anni e provavamo un ripensamento profondo della realtà. Il '68 ci ha segnato con la cultura che voleva destituzionalizzato il potere in nome della libertà personale e di una democrazia da costruire. Subito dopo il '68 è sfociato nel terrorismo. Molti hanno creduto di risolvere i guasti della società con atti di violenza. Questo ha segnato moltissimo la nostra generazione. Contemporaneamente è iniziato il dialogo tra cultura cattolica e laica e tale aspetto ha accompagnato una particolare situazione della società degli anni 80 e 90 che ha assunto significati diversi anche all'interno della Chiesa, con un'attenzione particolare verso la multireligiosità, e la multiculturalità. Tutto questo ha caratterizzato in particolare l'esperienza di San Cristoforo e cappella universitaria. Tale processo è ancora in atto nella esperienza ecclesiale contemporanea. Turoldo in questo senso ne aveva anticipato i tempi". 

  Con lo "sguardo critico alla vita" senza incrinature nella fede, dove "tutto si riscatta e nulla va perduto", don Borgo pensa di vivere "in una discreta povertà non lontana dalle situazioni generali in cui versano varie categorie come gli operai e molti impiegati. Mi sento - ha aggiunto - una grossa responsabilità per i compiti che una persona è stata chiamata a vivere in un orizzonte di fede lungo 50 anni, con l'impegno difficile di radicare e far crescere la fede cristiana. Penso che alcuni traguardi si siano raggiunti anche se molte energie sembrano non aver prodotto l'incidenza sperata. Dobbiamo tenere presente che noi siamo i seminatori della parola: la conversione dei cuori suppone l'azione dello spirito". 

Maristella Cescutti

martedì 29 aprile 2008

12 aprile 2008 >> INAUGURAZIONE del "RIDOTTO", con il 17° convegno annuale

 12 aprile 2008

INAUGURAZIONE del "RIDOTTO", con il  17° convegno annuale


Vedi gli interventi su:

https://www.natisone.it/gnovis/archivio/nuove2009/nuove0814.htm


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https://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2008/04/13/NZ_17_SPEB11.html

La casa Turoldo a Coderno diventa centro di spiritualità


SEDEGLIANO. 


Si chiama 'Il Ridotto" ed è il nuovo centro culturale e spirituale di Coderno di

Sedegliano. 


Ha ospitato l'altro pomeriggio il convegno sul tema Spiritualità? Interrogativi, riflessioni, prospettive, giunto alla 17.ma edizione. 

Dopo il recupero della casa natale del frate-poeta, a opera dell'amministrazione comunale e dell'associazione che porta il suo nome, ora anche l'abitazione ristrutturata della famiglia Turoldo in piazza Cavour 4 (piazza della chiesa) diventa sede di un centro di aggregazione. 

L'obiettivo dell'associazione (nel quale si inseriscono anche i temi dell'incontro) è di stimolare la ricerca culturale e spirituale per diventare punto di riferimento che raccolga le istanze con lo spirito di servizio che ha caratterizzato la vita di Turoldo. 

L'edificio che ospita 'Il Ridotto" ha a disposizione un'aula per le riunioni, una biblioteca–archivio, un luogo per la refezione, alcune camere per l'ospitalità e uno spazio raccolto all'aperto.

Il saluto di Mara Del Bianco, assessore di Sedegliano, ha aperto il convegno. Sono seguite la presentazione da parte del presidente dell'associazione mons. Nicola Borgo e le note introduttive di Filiberto Battistin, Roberto Grison, M.C. Lusiani insegnanti del Liceo Copernico di Udine i quali hanno fornito cenni sulla percezione della cultura corrente sul tema della spiritualità. Il professor Gianpaolo Gri ha poi proposto un'analisi socio-antropologica sulla spiritualità in Friuli mentre l'arcivescovo emerito Alfredo Battisti ha raccontato, con accenti bellissimi, dell'esperienza fatta in un trentennio d'episcopato nelle nostre terre. Infine il priore delle Grazie, Cristiano Cavedon, ha parlato della spiritualità di David Maria Turoldo, friulano, servo di Maria e cittadino del mondo.
Gli interventi si sono susseguiti secondo un punto di vista scientifico, pastorale e personale esaminando interrogativi, riflessioni e prospettive. La domanda più importante è stata affrontata dal professor Gri il quale ha sottolineato come ci sia la necessità di ricerche qualitative che rendano meglio conto dei mutamenti specifici avvenuti in Friuli in questi ultimi anni dopo il terremoto. Rivedere dunque i fondamenti e le contraddizioni che possono in qualche maniera configurare una nuova spiritualità diventa essenziale.


L'arcivescovo Battisti ha diviso il periodo dagli anni Settanta in vari 'momenti". Quello che precede il terremoto del 1976 è legato soprattutto alla tradizione e privo di novità. Battisti ha affermato che i friulani vivevano in un tessuto sociale uniforme, sostanzialmente statico dal punto di vista ecclesiale. C'era, allora, un'attenzione abbastanza viva verso la tradizione cristiana di Aquileia. Tutto questo fu cambiato dalla tragedia del sisma che sconvolse anche la fedetradizionale ponendo urgenti interrogativi. Il benessere innescato dalla ricostruzione lasciò forti perplessità, crescendo il consumismo e diminuendo il valore della vita: ciò ha messo in crisi la famiglia favorendo pure la diffusione delle droghe fra i giovani. «Il Friuli è geograficamente lo stesso - ha detto Battisti - ma il suo popolo forse sta perdendo l'anima».


Cristiano Cavedon, priore delle Grazie di Udine, ha infine illustrato con particolare attenzione la spiritualità di padre Turoldo il quale trasse i suoi contenuti dalla tradizione popolare friulana. La radicalità del frate servita fu vissuta come fedeltà e libertà, aprendosi nello stesso tempo ai problemi degli oppressi e dei poveri del mondo. «Tu che eri, Friuli, il paese raro della meglio gioventu: mio Friuli ritorna a essere la terra che il mondo con invidia amava». Il passo della 'salmodia per la gente fedele del mio Friuli" di Turoldo sembra echeggiare tra le pareti della casa contadina dove lui è vissuto, che ora si è nuovamente aperta nel segno della spiritualità.


Maristella Cescutti


13 aprile 2008


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La festa dell'inaugurazioe è stata fatta il 29 giugno, in occasione dei 50 anni di sacerdozio di Nicola Borgo (vedi post di luglio 2008).

Queste le fotografie realizzate da Roberto Giorgini








venerdì 1 novembre 2002

2002_Nasce IL RIDOTTO nella seconda casa dei Turoldo

IL RIDOTTO NELLA SECONDA CASA DEI TUROLDO

IL RIDOTTO nasce nel ottobre 2002.

Questo è il racconto dell’artefice, don Nicola Borgo:

“Dopo il recupero conservativo della casa natale di padre David a opera dell'Amministrazione comunale di Sedegliano, l'uso della stessa ha soprattutto un carattere di incontri di rappresentanza: ci sono altri usi che amministrazione comunale e Associazione decidono.
Per far vivere Turoldo ho pensato che a Coderno debba nascere un vissuto che diventi punto di riferimento concreto per persone, gruppi, movimenti, che sia in qualche modo una traccia di quello a cui p. David aveva dato vita a Fontanella di Sotto il Monte (Bergamo).
A questo scopo nell'ottobre 2002 ho acquistato la seconda casa dei Turoldo, in piazza Cavour  4, accanto alla chiesa parrocchiale.

Ci sarà quindi una vita insieme con tre indirizzi fondamentali:

- spirituale
- liturgico- culturale
- caritativo

Lo spirituale-liturgico ha a disposizione tutta la produzione saggistica e poetica di p. David; l'indirizzo culturale si misurerà con l'attualità a partire dalla testimonianza di p. David che ha attraversato quasi tutto il Novecento, tenendo conto di altri personaggi decisivi nella storia nostra come i conterranei Tiziano Tessitori e Gilberto Pressacco, nonché i molti altri personaggi di rilievo religioso, artistico e civile.
Per il servizio di carità un'opzione può essere fatta in favore di studenti immigrati che, avendo un ambiente di accoglienza e potendo frequentare studi superiori e Università, saranno in grado di servire con una professionalità umana e civile il loro paese d'origine (l'Europa è ricca di queste esperienze).

Una convivenza quindi … un centro Ricerca con alcuni ambienti d'accoglienza dove sono dominanti:

- una grande aula per le riunioni
- una biblioteca-archivio
- un luogo per le refezioni
- uno spazio raccolto, all'aperto.

L'immobile acquistato nei prossimi mesi sarà preparato con le indicazioni progettuali indicate.
Penso che sia importante incominciare a rendere attivi almeno gli ambienti comuni.
I mezzi economici, per precisa volontà, non vengono da enti pubblici, ma solo dalla gratuità delle persone che vogliono partecipare.
Sono convinto che p. David solo così potrebbe gradire un vissuto che continui la sua testimonianza.”
                                                                                 Don Nicolino Borgo_novembre  2002



L’intervento si articola in due momenti:

1. Ristrutturazione della vecchia casa

2. Ampliamento della stessa con annessione di un nuovo fabbricato


1. Ristrutturazione della vecchia casa

La vecchia casa situata nella piazza centrale di Coderno appartiene alla tipologia delle case rurali (è stata costruita a metà del XIX secolo,) e pur non avendo caratteristiche architettoniche di rilievo, è una costruzione che merita di essere salvaguardata.

La vecchia casa ospiterà i seguenti ambienti:
-    Pian terreno _ Attraverso la porta principale si avrà accesso al primo spazio collettivo adibito a soggiorno e cucina comuni (mq. 90) dal portico si potrà direttamente entrare nel cortile e immediatamente nel secondo spazio collettivo (nuova costruzione) che si trova a pian terreno: si tratta della sala polifunzionale che potrà essere adibita a conferenze, concerti, proiezioni, rappresentazioni teatrali … (circa mq. 100). Adiacenti a questa sala, saranno collocati la segreteria e i servizi.

-      Primo piano _ Salendo i gradini di una scala esterna si accede al primo piano, dove si trovano gli spazi a uso privato. Su un lungo corridoio si affacciano 4 camere doppie, ognuna con proprio bagno; in fondo al corridoio si trova il primo piano di un piccolo appartamento (mq. 40) destinato a chi si occuperà della gestione pratica del centro ".

-      Secondo piano _ Con la stessa rampa di scale si accede al secondo piano dove, per quanto concerne gli spazi a uso privato, sono situate due camere di cui una singola ed una più grande che può accogliere 4 persone. Su questo piano c'è anche uno spazio a uso collettivo destinato a biblioteca ed archivio di circa mq. 50. In fondo al corridoio si trova il secondo piano del piccolo appartamento.

2. Ampliamento della stessa con annessione di un nuovo fabbricato

Si tratta di uno spazio che al pian terreno occupa circa 100 mq. e che si sviluppa "verticalmente" con posti a sedere disposti su gradinate. Sarà una sala polifunzionale adatta a conferenze, rappresentazioni teatrali, concerti e proiezioni audiovisive. La tipologia costruttiva risponde a criteri di essenzialità e funzionalità: si prevede l'uso di travi lamellari che andranno a definire la copertura dell'edificio che sarà in muratura con il "rinforzo" di alcuni pilastri necessari per sostenere la struttura del solaio di copertura.

Ambiente esterno

L'area verde occupa circa 1000 mq. e saranno articolati in modo di creare un forte inserimento del centro turoldiano nel tessuto sociale di Coderno.


La costruzione principale è salvaguardata totalmente dal punto di vista architettonico perché si vuol rispettare il contesto di paese rurale in cui si trova: con la precisa volontà di far "vivere" la casa nel paese. In quest'ottica quindi s’intende mettere in relazione ciò che accade all'interno con l'esterno; la casa non è avulsa dal territorio, non è centro culturale per pochi eletti, ma è una casa di Coderno che ha una vita e che apre le sue porte a tutti quelli che vogliono fare esperienza di condivisione. Nell'area verde troverà posto anche uno spazio collettivo per incontri all'aperto.


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I lavori sono iniziati nel settembre 2004  e si sono conclusi nell'aprile 2008.

È stato poi acquistato il terreno retrostante l'edificio, verso il cimitero (che ha pronto il luogo per un'eventuale trasferimento della salma di padre Turoldo), ed è stato trasformato in un parco, inaugurato nel maggio 2013, e liberamente usufruibile dalla popolazione.

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IL RIDOTTO _ giugno 2015



IL RIDOTTO _ oggi_23 aprile 2015
 Foto ARC Montenero 59973 _ 23 aprile 2015

IL RIDOTTO _ anni 1960


PIAZZA CAVOUR in un dipinto di Otto D'Angelo


 IL CATASTO NAPOLEONICO _ 1832


 1832 _ La casa ancora non c'è


LA CASA DEI TUROLDO _ Prima dei lavori _ Gennaio 2004


LA CASA DEI TUROLDO _ Autunno 2004 _ Iniziano i lavori