Domenica 26 giugno 2022 riprendiamo finalmente gli incontri a
Coderno.
Qui sotto il programma, fronte e retro.
Sarà presentato anche il
"Quaderno del Ridotto" n°18.
Qui sotto un'anteprima.
Domenica 26 giugno 2022 riprendiamo finalmente gli incontri a
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Sarà presentato anche il
"Quaderno del Ridotto" n°18.
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°°°° 6 febbraio 2021 GIORNATA DI STUDIO AL RIDOTTO °°°°
Mons. Nicola Borgo ha pubblicato un nuovo articolo su padre Turoldo sul quotidiano friulano "Il Messaggero Veneto" del 1 febbraio 2021
IL RIDOTTO augura un Buon Natale e un Felicissimo 2021, con questa ‘Natività’ realizzata dal lapicida Antonio Bassini, tra il 1525 e il 1528, nell’antica Pieve di San Martino a Vito d’Asio (PN).
Nicola Borgo e Giorgio Ganis
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In fondo al ‘Parco Turoldo’ a Coderno, nella pedemontana pordenonese, si vede un paesino, a quota 500 metri, Clauzetto. Alla sua destra, nascosto dagli alberi del cimitero, c'è Vito d'Asio e, a metà strada, l’antica Pieve di San Martino.
Nell’interno c’è l’altare maggiore in pietra con, nel centro, la scena della Natività. L’altare, restaurato alcuni anni fa, è uno dei più monumentali del Friuli.
L’artista, Giovanni Antonio Bassini, più noto con il nome di Pilacorte, proveniva da Carona, un paesino sopra il monte Salvatore, nel mezzo dellago di Lugano, nella Svizzera italiana.
Visse tra il 1455 e il 1531 e si stabilì per un lungo periodo con la sua famiglia a Spilimbergo.
Era uno degli artisti arrivati in Friuli nei due secoli seguiti alla conquista da parte di Venezia del1420, che erano chiamati “ceresiani”, da “Ceresio” che è il nome latino del lago di Lugano.
A Clauzetto, nella chiesa di San Giacomo, nel 1523, aveva scolpito un’ancona in pietra e, agli inizi del 1500, una pila dell'acqua santa per la chiesetta di Santa Giuliana, a Coderno, all'ingresso est del paese.
In ricordo di GIACOMINA DE MICHIELI
La scorsa settimana è morta GIACOMINA DE MICHIELI, amica e collaboratrice del Ridotto. Riportiamo una breve biografia tratta dall’articolo di Pierina Gallina pubblicato sul quotidiano “Il Messaggero Veneto”, 21 novembre 2020, pag. 38:
«Giacomina "Mine" De Michieli, 78 anni, scrittrice molto nota nel suo Friuli, viveva nella frazione di Sant'Odorico di Flaibano. Giacomina ha sempre coltivato la passione per la scrittura, per la lingua friulana, … la scrittura, per lei, è sempre stata una necessità, …
Al suo attivo, ha la pubblicazione di tre libri di poesie, in Koiné, "Satul" (Scrigno) nel 2001, con Pietro Zuzzi, pittore, "Pieris e pinsirs" con Dorino Pettoello, mosaicista, e tre di racconti: "Amor cence confin, La Contessine, La Liende dal bosc", con cui ha vinto il primo premio a Buia. Inoltre, "E se fosse vero?" e sette pezzi teatrali, messi in scena dalla compagnia di Lestizza.
Ha collezionato numerosi primi premi in concorsi letterari nazionali. L'ultimo al quale ha partecipato, nel 2018, risultando prima classificata, è stato a San Giorgio di Nogaro.
Si è dilettata anche con racconti gialli, vincendo il premio di
Spilimbergo con "Une
muart meretade".
Ha tradotto il libro di Padre David Maria Turoldo "Mia terra, addio" in "Tiere me, mandi". »
Dal volume “SATÛL – Poesiis”, edito da Campanotto nel 2001, riportiamo (tradotte dal friulano) alcune frasi della prefazione scritta da Angelo Michele Pittana (Agnul di Spere) e la poesia su padre Turoldo, scritta in friulano e tradotta a fianco in italiano.
«Cosa è la poesia? … ogni poeta ha una voce tutta sua, che è anche legata con la lingua “che sente dentro”, dunque con l’identità del suo popolo: il poeta è in qualche modo lo storico della sua gente; non sempre dei fatti della sua gente, ma della sua anima.
Questo “Satul” (Scrigno) di Giacomina De Michieli merita il suo titolo, che fa pensare a un tesoro nascosto, prezioso … è qualcosa di nuovo, ma è anche ben dentro il sentiero della nostra maniera di realizzare immagini letterarie, è un libro sincero, con una spontaneità che ci prende, …»