mercoledì 15 giugno 2016

TUROLDO 2016_18_ domenica 26 giugno 2016_ore 10.30_MOSTRA D'ARTE sulla povertà di padreTuroldo

• domenica 26 giugno • dalle 10.30 alle 12.30




Piccolo cambiamento di programma:

- alle ore 12.15 ci sarà l'Eucarestia



  È tempo ormai

  È tempo amici di unire le voci
  È tempo di fonderle insieme …

  e ci salvi la bellezza




Gli artisti incontrano
padre David Maria Turoldo
nel centenario della nascita



POVERTÀ

SUGGESTIONI


Un gruppo di  20 artisti, coordinati da Claudio Feruglio, discuterà sul tema “Il volto della povertà”, molto caro a Turoldo.

• Sarà inaugurata la mostra di 12 pitture e 2 sculture che saranno esposte per tutta la giornata e poi saranno donate al RIDOTTO.



Gli artisti sono:

17 italiani di tre provincie del Friuli Venezia Giulia (UD, PN, TS), 1 croato, 1 sloveno e 1 carinziano










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>>> 7 aprile 2019 
 
Per poter collocare i 35 dipinti donati dal pittore Bruno Bordoli abbiano fatto un nuovo allestimento di queste opere nel corridoio che conduce dall'ingresso all'auditorium. 
 
Ecco due foto del nuovo allestimento e la tabella illustrativa, grande quanto i quadri.
 
 

 



sabato 11 giugno 2016

TUROLDO 2016_17_ sabato 11 giugno 2016_ore 16.00_presentazione BIOGRAFIA SCIENTIFICA di padreTuroldo


LA BIOGRAFIA SCIENTIFICA DI PADRE TUROLDO
sarà presentata 
sabato 11 giugno 2016 alle ore 16.00
nella sede  del ...



 ... Centro culturale espirituale IL RIDOTTO,   a Coderno di Sedegliano, in piazza Cavour n°4 (nella casa che era la seconda abitazione della famiglia Turoldo, dove padre David Maria visse con i genitori fra il 1922 e il 1929) sarà presentato in anteprima  nazionale il volume: “David Maria Turoldo _ La vita, la testimoninza (1916-1992)”, con la presenza dell’autrice.

È  la prima  biografia scientifica di padre David, scritta da Mariangela Maraviglia ed è stata appena edita dalla casa  editrice Morcelliana di Brescia. È stata realizzata con l’avallo del Centro di Fontanella di Sotto il Monte, del "Centro di documentazione – Istituto per le scienze religiose" di Bologna e con il contributo finanziario del RIDOTTO.

È un’opera di quasi 450 pagine (30 euro) che descrive minuziosamente tutta la vita e le opere del frate di Coderno. Sono state pubblicate diverse biografie su di lui e anche alcune tesi di laurea hanno affrontato scientificamente alcune singoli aspetti della sua vita o alcune tematiche delle suo opere, ma questa è la prima opera completa, frutto di otre sei anni di lavoro dell’autrice.  È un’opera “scientifica” perché tutto quanto è stato scritto è  stato rigorosamente documentato e verificato, attraverso la consultazione dei documenti originari o le dirette testimonianze di chi aveva conosciuto padre Turoldo. Per Nicola Borgo, uno dei più profondi conoscitori di padre David, che aveva conosciuto e frequentato fin da bambino, fare una biografia scientifica “significa decostruire ciò che sa di mitico e  di anedottico  e dare alla personae alla sua testimonianza la misura veritativa del documento. È anche così che si serve la personalità di p. David.”.

Descrivendo la vita di Turoldo il libro racconta anche gli ideali, le tensioni e i disincanti che hanno caratterizzato la storia del secolo scorso, non solo nell’ambito cattolico.

Da questa biografia emerge che l’importanza di padre David non risiede solo nella parola pronunciata, ossia nelle sue omelie, conferenze e meditazioni, ma soprattutto nella imponente produzione della parola scritta: nelle sue poesie, nei suoi saggi, nei suoi articoli per i giornali, nella produzione di testi liturgici, teatrali, cinematografici e nelle traduzioni dei salmi.
 Giorgio Ganis


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°  STAMPA  °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°




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Messaggero Veneto_12 giugno 2016

domenica 22 maggio 2016

TUROLDO 2016_16_ domenica 22 maggio 2016 _ ore 10.00 _ a Coderno nel parco “TUROLDO” _ Inaugurazione del mosaico di 5 metri


domenica 22 maggio 2016 _ ore 10.00 _ a Coderno nel parco “TUROLDO” _


Inaugurazione nel parco del Ridotto del nuovo mosaico, lungo 5,30 metri e alto 1,26 metri, dell'artista sloveno Jože Ciuha, realizzato da Luciano Petris di Codroipo.

È il commiato di padre David per il visitatore.


ANTEPRIMA

ANTEPRIMA 19 maggio 2016




CANTO IL SOGNO DEL MONDO

Ama
saluta la gente
dona
perdona
ama ancora e saluta.

Dai la mano
aiuta
comprendi
dimentica
e ricorda
solo il bene.

E del bene degli altri
godi e fai
godere.

Godi del nulla che hai
del poco che basta
giorno dopo giorno:
e pure quel poco
–se necessario-
dividi.

E vai,
vai leggero
dietro il vento
e il sole
e canta.

Vai di paese in paese
e saluta
saluta tutti
il nero, l’olivastro
e perfino il bianco.

Canta il sogno del mondo
che tutti i paesi
si contendano
d’ averti generato.

David Maria Turoldo

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SING THE DREAM OF THE WORLD

Love
say hello to people
give
forgive
love again and say hello.

Shake hands
help
understand
forget
and remember
only the good.

And be glad
and let everyone be glad
at the others' good.

Enjoy the nothing you have
the little that will  do
day after day:
and share
-if needed-
ever that little.  

Ando go,
go lightly
after the wind
after the sun
and sing.                                                                                       

Go  from  country to country
and say hello
say hello to everyone
the black, the olive
and even the white.

Sing the dream of the world:
so that every country
would strive
for having given birth to you.

David Maria Turoldo

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RASSEGNA STAMPA




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--> Per altre immagini del mosaico e per il bozzetto dell’opera
 rimandiamo 
ai post del 29 marzo 2016,  del 13 marzo 2016 e del 22 ottobre 2015   

venerdì 6 maggio 2016

6 maggio 2016 _ padre Turoldo e il terremoto in Friuli del 6 maggio 1976

Padre Turoldo e il terremoto in Friuli 
del 6 maggio 1976

55 SECONDI, UNA ETERNITÀ

di Davide Maria Turoldo
Perché pure i cimiteri sono scoppiati per i troppi morti e lo stesso cuore del Friuli pare un solo cimitero di rovine, e la terra è ferita a morte, spaccata da una fessura fonda e nera come se l’inferno avesse cercato una via d’uscita proprio tra queste dolcissime colline: in quella maledetta notte di luna del 6 di maggio! E tutto nello spazio di 55 secondi: un tempo meno di un minuto e che un uomo mi ha detto: “ora sappiamo cosa è l’eternità, mai pensato che un minuto fosse così eterno!”
… Certo siamo stati colpiti tutti, e non ci crediamo, non vogliamo credere. Forse questo è il vero spazio del terremoto, e non sappiamo ancora dire di che natura siano le rovine, cosa è rotto: forse c’è saltato il cuore dentro. Io ho visto platani squarciati e pioppi spezzati a metà; e le robinie un disastro nella poltiglia e nel fango: quelle che profumavano così bene quando tornavi sul carro del fieno la sera.
Ho visto squarciate le montagne; e montagne che sembravano in attesa di franare ancora. Ho visto Maiano distrutta, Osoppo distrutta, Gemona distrutta, Artegna distrutta, Magnano distrutta e Carnia distrutta, e Venzone e Tarcento e Trasaghis e Montenars e Mels e Buia e Collaredo, una casa dietro l’altra come una impazzita via di croci fatte di travi e di cornicioni; e fieno tra le macerie, e le pannocchie franate insieme ai mattoni, e i letti delle camere squarciate a metà impudicamente esposti; quelle camere che erano per noi tabernacoli di ricordi e di segreti gelosissimi: e il cuore delle nostre case sepolto sotto le montagne di detriti, e case e case che non ci sono più; tutte fatte con le nostre mani, dove mattone aderiva a mattone e sasso a sasso con calce bagnata dal sudore di generazioni.
Sì, questo e altro, e chiese e campanili e castelli e vie di secoli e intreccio di civiltà e ricordi di morti, tutto distrutto, ed ora non è che un panorama unico di macerie. ... Una donna mi ha detto: “Sono stata messa al muro durante la guerra, ebbene né tedeschi né cosacchi mi hanno fatto mai paura, ma il terremoto!
… E c’è della gente che ha rifatto già tre volte la propria casa; una volta distrutta dai tedeschi, un’altra volta dall’inondazione, e un’altra volta dall’incendio. E così è successo per paesi interi al tempo dei Cosacchi di Hitler. E perché dunque non doveva venire anche il terremoto?
Noi siamo abituati a essere poveri, noi siamo quelli che devono sempre ricominciare. Anche Dio è friulano e diciamo spesso bonariamente che è “un disgraziato come noi”, …

Dunque così: il terremoto è venuto. E’ vero: un Friuli di secoli non lo vedremo più; e voi italiani non sapete nulla di ciò che abbiamo perduto: paesi dove io andavo per pulirmi gli occhi. Ebbene, ne rifaremo uno nuovo, domani. Appena il terremoto lo permetterà. E gli emigranti continueranno a tornare; e chi è rimasto cercherà di disturbare il meno possibile, come ha fatto sempre: anche Dio! 


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domenica 24 aprile 2016

6 maggio 2016 _ ore 17.00 a Udine_don Nicola Borgo ricorda padre TUROLDO


venerdì 6 maggio, alle ore 17.00

a Udine nel Palazzo Mantica (Via Manin 18)
nel palazzo della Società Filologica Friulana

intervento di don Nicola Borgo in

ricordo di padre David Maria Turoldo a cent'anni dalla nascita




Tutto esaurito oggi pomeriggio per la conferenza su padre Turoldo. Pubblico in piedi e nella saletta laterale e nonostante questo molti non hanno potuto entrare nel salone di palazzo Mantica.

Pubblichiamo un breve estratto dell'intervento di mons. Nicola Borgo e alcune foto eseguite dalla   Società Filologia Friulana. 

Per l'indisponibilità di Giuseppe Bevilacqua, le poesie sono state lette da Maria Cristina Lusiani.












sabato 23 aprile 2016

23 aprile 2016 • Coderno CHIESA di SANTA GIULIANA & Nuovo Crocifisso al Ridotto






  
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Lo scultore Dario FELICE, di Codroipo (UD) ha donato al RIDOTTO un Crocifisso in legno.



sabato 9 aprile 2016

09 aprile 2016 • Presentazione del libro su Casarsa (PN), di Gianfranco Nosella: “UNA FAMIGLIA _ Una storia di Casarsa”




UNA FAMIGLIA _ Una storia di Casarsa”
Campanotto Editore, 2015, 256 p., € 25,00



   In questo libro, corredato da documenti e testimonianze, vengono raccontati fatti e vicende dei De Lorenzi, una famiglia friulana le cui origini risalgono al secolo XVII.   
   Sono state poste in evidenza le situazioni in cui alcuni suoi personaggi hanno agito da protagonisti in particolare a partire dalla metà del XIX secolo con l'avvio della costruzione della linea ferroviaria Venezia-Vienna, quindi l'insediamento del Regno d'Italia, la prima Guerra Mondiale, il ventennio, la Seconda Guerra Mondiale ed il suo tragico epilogo.   
   In ogni epoca uno o più componenti della famiglia hanno vissuto direttamente vicende tremende quali l'occupazione austro-ungarica nella prima guerra mondiale, i campi di lavoro nel secondo conflitto mondiale od hanno avuto contatti nel territorio friulano con la famiglia di Pier Paolo Pasolini, poiché residenti in case adiacenti in quel di Casarsa.     
   Tutto ciò è stato raccontato in lunghi colloqui da Bepi, ultimo rampollo della famiglia De Lorenzi.     
    A conferma dei fatti raccontati vi sono le testimonianze delle zie Gianna De Lorenzi e Dolores Cabassi in De Lorenzi.



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Anteprima della mostra di otto opere di Saverio Martin



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RASSEGNA STAMPA

IL PONTE _ n.3 _ aprile 2016