martedì 29 aprile 2008

12 aprile 2008 >> INAUGURAZIONE del "RIDOTTO", con il 17° convegno annuale

 12 aprile 2008

INAUGURAZIONE del "RIDOTTO", con il  17° convegno annuale


Vedi gli interventi su:

https://www.natisone.it/gnovis/archivio/nuove2009/nuove0814.htm


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

https://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2008/04/13/NZ_17_SPEB11.html

La casa Turoldo a Coderno diventa centro di spiritualità


SEDEGLIANO. 


Si chiama 'Il Ridotto" ed è il nuovo centro culturale e spirituale di Coderno di

Sedegliano. 


Ha ospitato l'altro pomeriggio il convegno sul tema Spiritualità? Interrogativi, riflessioni, prospettive, giunto alla 17.ma edizione. 

Dopo il recupero della casa natale del frate-poeta, a opera dell'amministrazione comunale e dell'associazione che porta il suo nome, ora anche l'abitazione ristrutturata della famiglia Turoldo in piazza Cavour 4 (piazza della chiesa) diventa sede di un centro di aggregazione. 

L'obiettivo dell'associazione (nel quale si inseriscono anche i temi dell'incontro) è di stimolare la ricerca culturale e spirituale per diventare punto di riferimento che raccolga le istanze con lo spirito di servizio che ha caratterizzato la vita di Turoldo. 

L'edificio che ospita 'Il Ridotto" ha a disposizione un'aula per le riunioni, una biblioteca–archivio, un luogo per la refezione, alcune camere per l'ospitalità e uno spazio raccolto all'aperto.

Il saluto di Mara Del Bianco, assessore di Sedegliano, ha aperto il convegno. Sono seguite la presentazione da parte del presidente dell'associazione mons. Nicola Borgo e le note introduttive di Filiberto Battistin, Roberto Grison, M.C. Lusiani insegnanti del Liceo Copernico di Udine i quali hanno fornito cenni sulla percezione della cultura corrente sul tema della spiritualità. Il professor Gianpaolo Gri ha poi proposto un'analisi socio-antropologica sulla spiritualità in Friuli mentre l'arcivescovo emerito Alfredo Battisti ha raccontato, con accenti bellissimi, dell'esperienza fatta in un trentennio d'episcopato nelle nostre terre. Infine il priore delle Grazie, Cristiano Cavedon, ha parlato della spiritualità di David Maria Turoldo, friulano, servo di Maria e cittadino del mondo.
Gli interventi si sono susseguiti secondo un punto di vista scientifico, pastorale e personale esaminando interrogativi, riflessioni e prospettive. La domanda più importante è stata affrontata dal professor Gri il quale ha sottolineato come ci sia la necessità di ricerche qualitative che rendano meglio conto dei mutamenti specifici avvenuti in Friuli in questi ultimi anni dopo il terremoto. Rivedere dunque i fondamenti e le contraddizioni che possono in qualche maniera configurare una nuova spiritualità diventa essenziale.


L'arcivescovo Battisti ha diviso il periodo dagli anni Settanta in vari 'momenti". Quello che precede il terremoto del 1976 è legato soprattutto alla tradizione e privo di novità. Battisti ha affermato che i friulani vivevano in un tessuto sociale uniforme, sostanzialmente statico dal punto di vista ecclesiale. C'era, allora, un'attenzione abbastanza viva verso la tradizione cristiana di Aquileia. Tutto questo fu cambiato dalla tragedia del sisma che sconvolse anche la fedetradizionale ponendo urgenti interrogativi. Il benessere innescato dalla ricostruzione lasciò forti perplessità, crescendo il consumismo e diminuendo il valore della vita: ciò ha messo in crisi la famiglia favorendo pure la diffusione delle droghe fra i giovani. «Il Friuli è geograficamente lo stesso - ha detto Battisti - ma il suo popolo forse sta perdendo l'anima».


Cristiano Cavedon, priore delle Grazie di Udine, ha infine illustrato con particolare attenzione la spiritualità di padre Turoldo il quale trasse i suoi contenuti dalla tradizione popolare friulana. La radicalità del frate servita fu vissuta come fedeltà e libertà, aprendosi nello stesso tempo ai problemi degli oppressi e dei poveri del mondo. «Tu che eri, Friuli, il paese raro della meglio gioventu: mio Friuli ritorna a essere la terra che il mondo con invidia amava». Il passo della 'salmodia per la gente fedele del mio Friuli" di Turoldo sembra echeggiare tra le pareti della casa contadina dove lui è vissuto, che ora si è nuovamente aperta nel segno della spiritualità.


Maristella Cescutti


13 aprile 2008


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


La festa dell'inaugurazioe è stata fatta il 29 giugno, in occasione dei 50 anni di sacerdozio di Nicola Borgo (vedi post di luglio 2008).

Queste le fotografie realizzate da Roberto Giorgini








venerdì 1 novembre 2002

2002_Nasce IL RIDOTTO nella seconda casa dei Turoldo

IL RIDOTTO NELLA SECONDA CASA DEI TUROLDO

IL RIDOTTO nasce nel ottobre 2002.

Questo è il racconto dell’artefice, don Nicola Borgo:

“Dopo il recupero conservativo della casa natale di padre David a opera dell'Amministrazione comunale di Sedegliano, l'uso della stessa ha soprattutto un carattere di incontri di rappresentanza: ci sono altri usi che amministrazione comunale e Associazione decidono.
Per far vivere Turoldo ho pensato che a Coderno debba nascere un vissuto che diventi punto di riferimento concreto per persone, gruppi, movimenti, che sia in qualche modo una traccia di quello a cui p. David aveva dato vita a Fontanella di Sotto il Monte (Bergamo).
A questo scopo nell'ottobre 2002 ho acquistato la seconda casa dei Turoldo, in piazza Cavour  4, accanto alla chiesa parrocchiale.

Ci sarà quindi una vita insieme con tre indirizzi fondamentali:

- spirituale
- liturgico- culturale
- caritativo

Lo spirituale-liturgico ha a disposizione tutta la produzione saggistica e poetica di p. David; l'indirizzo culturale si misurerà con l'attualità a partire dalla testimonianza di p. David che ha attraversato quasi tutto il Novecento, tenendo conto di altri personaggi decisivi nella storia nostra come i conterranei Tiziano Tessitori e Gilberto Pressacco, nonché i molti altri personaggi di rilievo religioso, artistico e civile.
Per il servizio di carità un'opzione può essere fatta in favore di studenti immigrati che, avendo un ambiente di accoglienza e potendo frequentare studi superiori e Università, saranno in grado di servire con una professionalità umana e civile il loro paese d'origine (l'Europa è ricca di queste esperienze).

Una convivenza quindi … un centro Ricerca con alcuni ambienti d'accoglienza dove sono dominanti:

- una grande aula per le riunioni
- una biblioteca-archivio
- un luogo per le refezioni
- uno spazio raccolto, all'aperto.

L'immobile acquistato nei prossimi mesi sarà preparato con le indicazioni progettuali indicate.
Penso che sia importante incominciare a rendere attivi almeno gli ambienti comuni.
I mezzi economici, per precisa volontà, non vengono da enti pubblici, ma solo dalla gratuità delle persone che vogliono partecipare.
Sono convinto che p. David solo così potrebbe gradire un vissuto che continui la sua testimonianza.”
                                                                                 Don Nicolino Borgo_novembre  2002



L’intervento si articola in due momenti:

1. Ristrutturazione della vecchia casa

2. Ampliamento della stessa con annessione di un nuovo fabbricato


1. Ristrutturazione della vecchia casa

La vecchia casa situata nella piazza centrale di Coderno appartiene alla tipologia delle case rurali (è stata costruita a metà del XIX secolo,) e pur non avendo caratteristiche architettoniche di rilievo, è una costruzione che merita di essere salvaguardata.

La vecchia casa ospiterà i seguenti ambienti:
-    Pian terreno _ Attraverso la porta principale si avrà accesso al primo spazio collettivo adibito a soggiorno e cucina comuni (mq. 90) dal portico si potrà direttamente entrare nel cortile e immediatamente nel secondo spazio collettivo (nuova costruzione) che si trova a pian terreno: si tratta della sala polifunzionale che potrà essere adibita a conferenze, concerti, proiezioni, rappresentazioni teatrali … (circa mq. 100). Adiacenti a questa sala, saranno collocati la segreteria e i servizi.

-      Primo piano _ Salendo i gradini di una scala esterna si accede al primo piano, dove si trovano gli spazi a uso privato. Su un lungo corridoio si affacciano 4 camere doppie, ognuna con proprio bagno; in fondo al corridoio si trova il primo piano di un piccolo appartamento (mq. 40) destinato a chi si occuperà della gestione pratica del centro ".

-      Secondo piano _ Con la stessa rampa di scale si accede al secondo piano dove, per quanto concerne gli spazi a uso privato, sono situate due camere di cui una singola ed una più grande che può accogliere 4 persone. Su questo piano c'è anche uno spazio a uso collettivo destinato a biblioteca ed archivio di circa mq. 50. In fondo al corridoio si trova il secondo piano del piccolo appartamento.

2. Ampliamento della stessa con annessione di un nuovo fabbricato

Si tratta di uno spazio che al pian terreno occupa circa 100 mq. e che si sviluppa "verticalmente" con posti a sedere disposti su gradinate. Sarà una sala polifunzionale adatta a conferenze, rappresentazioni teatrali, concerti e proiezioni audiovisive. La tipologia costruttiva risponde a criteri di essenzialità e funzionalità: si prevede l'uso di travi lamellari che andranno a definire la copertura dell'edificio che sarà in muratura con il "rinforzo" di alcuni pilastri necessari per sostenere la struttura del solaio di copertura.

Ambiente esterno

L'area verde occupa circa 1000 mq. e saranno articolati in modo di creare un forte inserimento del centro turoldiano nel tessuto sociale di Coderno.


La costruzione principale è salvaguardata totalmente dal punto di vista architettonico perché si vuol rispettare il contesto di paese rurale in cui si trova: con la precisa volontà di far "vivere" la casa nel paese. In quest'ottica quindi s’intende mettere in relazione ciò che accade all'interno con l'esterno; la casa non è avulsa dal territorio, non è centro culturale per pochi eletti, ma è una casa di Coderno che ha una vita e che apre le sue porte a tutti quelli che vogliono fare esperienza di condivisione. Nell'area verde troverà posto anche uno spazio collettivo per incontri all'aperto.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
I lavori sono iniziati nel settembre 2004  e si sono conclusi nell'aprile 2008.

È stato poi acquistato il terreno retrostante l'edificio, verso il cimitero (che ha pronto il luogo per un'eventuale trasferimento della salma di padre Turoldo), ed è stato trasformato in un parco, inaugurato nel maggio 2013, e liberamente usufruibile dalla popolazione.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
IL RIDOTTO _ giugno 2015



IL RIDOTTO _ oggi_23 aprile 2015
 Foto ARC Montenero 59973 _ 23 aprile 2015

IL RIDOTTO _ anni 1960


PIAZZA CAVOUR in un dipinto di Otto D'Angelo


 IL CATASTO NAPOLEONICO _ 1832


 1832 _ La casa ancora non c'è


LA CASA DEI TUROLDO _ Prima dei lavori _ Gennaio 2004


LA CASA DEI TUROLDO _ Autunno 2004 _ Iniziano i lavori